La deforestazione, ovvero la conversione permanente di terreni da forestali a terreni ad uso non forestale, è una delle principali problematiche ambientali globali attuali, con effetti significativi sia sull'ambiente che sull’uomo. Il terreno ad uso non forestale, comprende, ad esempio, il processo di rimozione o abbattimento delle foreste per scopi agricoli, il disboscamento, l’urbanizzazione o lo sviluppo infrastrutturale. Questo fenomeno distrugge interi ecosistemi, ha effetti negativi sul cambiamento climatico e minaccia il delicato equilibrio della vita sulla Terra. Ora approfondiremo quali sono le cause della deforestazione, le conseguenze e gli effetti e le potenziali soluzioni per cercare di contrastare questo problema. L’immagine riportata di seguito mostra quali sono le aree più colpite della Terra dalla deforestazione: si nota chiaramente che il Sud America e in particolare la foresta amazzonica sono le aree dove la deforestazione avviene in misura maggiore, seguita dall’India e dalle zone della Malesia e Indonesia.
In generale, la deforestazione è il risultato di una combinazione di fattori economici e demografici che spingono verso l'espansione agricola, la maggiore estrazione di risorse naturali e lo sviluppo infrastrutturale, tutti fenomeni aggravati dall'urbanizzazione crescente.
Più in dettaglio, le cause principali della deforestazione sono:
Espansione agricola: l'espansione agricola, guidata dalla crescita demografica e dall'aumento della domanda, in particolare, di alimenti e biocarburanti, rappresenta una delle principali cause della deforestazione. Questo fenomeno è particolarmente concentrato in aree tropicali fertili e porta spesso ad una significativa perdita di copertura forestale.
Domanda di legname, minerali e combustibili fossili: la crescente richiesta di legname, minerali e combustibili fossili alimenta vertiginosamente le attività commerciali di disboscamento e di estrazione mineraria. Queste industrie, nella maggior parte dei casi, operano in contesti normativi non ben definiti, lasciando spazio a veri e propri “massacri” di foreste, contribuendo a una diffusa deforestazione, specialmente in regioni ecologicamente sensibili come le foreste pluviali.
Sviluppo infrastrutturale: l'espansione di infrastrutture come, ad esempio, strade, dighe, edifici e altri progetti di espansione immobiliare porta ad una frammentazione e, in seguito, ad una distruzione delle foreste. Inoltre, questi progetti rendono accessibili aree precedentemente inaccessibili, incentivando ulteriormente la deforestazione soprattutto per scopi agricoli e di estrazione di risorse primarie.
Urbanizzazione: l'espansione urbana causa una perdita significativa di habitat, portando alla distruzione delle foreste circostanti per fare spazio alla costruzione di nuovi edifici. Questo fenomeno, combinato con l'aumento della domanda di materiali da costruzione, accelera notevolmente il processo di deforestazione.
EFFETTI DELLA DEFORESTAZIONE
La comunità scientifica globale ha documentato nel corso degli anni una moltitudine di effetti dannosi associati alla deforestazione:
Perdita di biodiversità: le foreste sono habitat di un vasto numero di specie vegetali e animali, molte delle quali risultano essere cruciali per il funzionamento degli ecosistemi e per il benessere umano. La deforestazione causa prima la frammentazione e poi la perdita degli habitat, portando alla minaccia o addirittura all’estinzione di numerose specie. Questa perdita di biodiversità compromette la resilienza degli ecosistemi ai cambiamenti ambientali e climatici e incide negativamente su diversi servizi ecosistemici che sono essenziali, come ad esempio l'impollinazione, il monitoraggio e controllo dei parassiti e la purificazione dell'acqua.
Cambiamento climatico: le foreste giocano un ruolo vitale nella regolazione del clima terrestre tramite l'assorbimento dell'anidride carbonica (CO2) atmosferica mediante la fotosintesi. L’avanzare della deforestazione rilascia il carbonio precedentemente immagazzinato sotto forma di CO2 nell’atmosfera, contribuendo significativamente al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici. Questo processo porta all’aumento dei gas ad effetto serra (GHG) nell’atmosfera, aggravando e aumentando la frequenza di fenomeni climatici estremi.
Interruzione del ciclo dell'acqua: le foreste regolano il ciclo dell’acqua tramite il suo continuo assorbimento e rilascio (questi sono detti traspirazione ed evaporazione). La deforestazione, come è facile intuire, altera questi processi, modificando i modelli di precipitazione, diminuendo la disponibilità di acqua e aumentando il rischio di siccità. Questi cambiamenti comportano gravi conseguenze per le comunità locali che dipendono in larga misura dalle foreste per l'approvvigionamento di acqua dolce, l'agricoltura e la produzione di energia idroelettrica.
Degrado e perdita del suolo: gli alberi e la vegetazione contribuiscono a stabilizzare il suolo, prevenendo l'erosione e mantenendo la fertilità. La deforestazione espone il suolo rimasto senza protezione all'erosione causata dal vento e dall'acqua, portando a un impoverimento dei nutrienti, una diminuzione della produttività agricola e un aumento del rischio di frane. Inoltre, il degrado del suolo minaccia la sicurezza alimentare e i mezzi di sussistenza, specialmente nelle comunità rurali che dipendono totalmente dall'agricoltura.
Quindi la deforestazione ha impatti socio-economici significativi sulle comunità locali e sulle popolazioni indigene che dipendono dalle foreste per il loro sostentamento, cibo, riparo e approvvigionamento di materie prime. Questo potrebbe portare allo spostamento forzato, alla perdita di cultura, all’aumentare di conflitti per la terra e le risorse rimaste disponibili, e, in generale, ad un aumento della vulnerabilità di tali popolazioni alla povertà e allo sfruttamento.
Strumenti e strategie per il monitoraggio e la mitigazione della deforestazione
La comunità scientifica globale, dopo aver studiato e definito le cause principali della deforestazione, ha sviluppato diversi strumenti e strategie per il controllo e il monitoraggio di questo fenomeno e del suo impatto:
Immagini satellitari: le immagini satellitari sono fondamentali per il monitoraggio continuo dei modelli di deforestazione. Queste immagini consentono di osservare le variazioni nella copertura forestale su vaste aree geografiche e di raccogliere dati temporali preziosi. Attraverso l'analisi di queste immagini, gli scienziati possono valutare l’avanzare della deforestazione nel tempo, identificare le aree critiche e monitorare l'efficacia delle eventuali politiche di conservazione attuate.
Inventari forestali: gli inventari forestali coinvolgono indagini sul campo estremamente dettagliate che valutano vari aspetti della salute delle foreste. Tra questi ritroviamo, ad esempio, la copertura arborea, la composizione delle specie, la densità della biomassa e altri parametri ecologici. Queste informazioni sono cruciali per la gestione delle risorse forestali, poiché forniscono dati quantitativi e qualitativi necessari per prendere decisioni informate sulla conservazione e l'utilizzo sostenibile delle foreste. Tutti questi dati vengono poi modellizzati in modelli computerizzati che simulano le complesse interazioni all'interno degli ecosistemi forestali. Questi modelli possono prevedere gli effetti a lungo termine della deforestazione su diversi processi ecologici, come la biodiversità, il ciclo del carbonio/dell’acqua e la disponibilità di risorse idriche. La modellazione degli ecosistemi è uno strumento essenziale per comprendere le dinamiche ecologiche e sviluppare strategie di gestione per mitigare gli impatti negativi della deforestazione.
Studi socio-economici: gli studi socio economici analizzano i fattori umani che contribuiscono alla deforestazione. Tra questi figurano la proprietà terriera, le condizioni economiche, la scarsità di risorse e le complesse dinamiche sociali. La comprensione di questi fattori è fondamentale per affrontare la deforestazione, infatti forniscono una base per sviluppare politiche e interventi socialmente ed economicamente sostenibili, promuovendo al contempo la conservazione delle foreste.
Gestione sostenibile delle foreste: l'implementazione di pratiche di gestione sostenibile delle foreste, come ad esempio il disboscamento selettivo, il disboscamento a impatto ridotto e la riforestazione, può significativamente ridurre l'impatto ambientale della deforestazione. Infatti queste pratiche portano ad un miglioramento della salute e della resilienza delle foreste, mantenendo la biodiversità e la funzionalità degli ecosistemi. Quindi la gestione sostenibile delle foreste è essenziale per garantire che le risorse forestali siano utilizzate in modo responsabile e che le foreste possano continuare a fornire servizi ecosistemici vitali.
In tutto questo, i governi svolgono un ruolo cruciale nella mitigazione della deforestazione, principalmente attraverso la promulgazione di politiche ambientali efficaci. Queste politiche generalmente prevedono misure che contrastano la deforestazione illegale mentre incentivano le pratiche di utilizzo sostenibile del territorio. Gli incentivi economici per la silvicoltura e l'agricoltura sostenibili sono un ulteriore aiuto, promuovendo lo sviluppo di economie sostenibili e la conservazione delle risorse naturali.
DEFORESTAZIONE: LA SITUAZIONE IN ITALIA
Per quanto riguarda l’Italia, la copertura forestale negli ultimi 10 anni è aumentata del 20% ma ogni anno vengono utilizzati circa 36.000 ettari di foreste. Questo perché la deforestazione non avviene per la maggior parte nel suolo italiano, bensì in altri paesi fornitori. In Europa l’Italia è al secondo posto per la deforestazione, seconda solo alla Germania. Globalmente, l’area più danneggiata negli ultimi anni è l’Amazzonia dove sono stati distrutti milioni di ettari di foresta per il pascolo e per le coltivazioni.
In Italia, nel 2021 quasi 170.000 ettari di bosco sono stati distrutti dagli incendi. Questo fenomeno è strettamente legato ai cambiamenti climatici, con il caldo estremo e la siccità che creano condizioni favorevoli per l'azione dei piromani. Questi dati allarmanti emergono da un'analisi condotta dalla Coldiretti, che evidenzia l'urgenza di adottare misure concrete per contrastare la deforestazione, in linea con l'accordo internazionale per porre fine alla deforestazione entro il 2030, raggiunto nell'ambito della COP 26. L'analisi si basa sui dati forniti dall'European Forest Fire Information System (EFFIS) della Commissione Europea. Nel 2023 è entrato in vigore il regolamento pionieristico dell'Unione Europea sulle catene di approvvigionamento a deforestazione zero, un elemento cruciale nella lotta contro i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità. Questo regolamento impone che, quando importano o immettono sul mercato dell'UE prodotti come olio di palma, bovini, caffè, cacao, legno e prodotti derivati, le imprese dimostrino con rigore che tali prodotti non contribuiscono alla deforestazione o al degrado forestale.
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